Le epidemie di licantropismo
© Tobias Kwan |
A partire dal Medioevo, la figura del lupo cominciò ad assumere una connotazione del tutto negativa e a venire associata alla magia e al demonio. Insieme con il capro, il serpente, la scimmia ed il gatto, il lupo divenne dunque, nelle rappresentazioni dell'epoca, uno degli animali simbolici di Satana, che era spesso designato con gli epiteti di lupus e canis impurus.
Il Cristianesimo, che vedeva nella commistione tra uomo e lupo un'esperienza del male, condannò la metamorfosi in generale sia autentica che immaginaria; dunque il tribunale dell'Inquisizione, creato dalla Chiesa cattolica per combattere la stregoneria, iniziò una lotta spietata contro i licantropi.
La trasformazione in animale veniva attribuita ad una punizione divina, ad un accordo stipulato con il diavolo, oppure all'esecuzione di particolari pratiche magiche. Inoltre, prese progressivamente piede l'idea che la licantropia fosse una vera e propria malattia, un morbo contagioso che si poteva contrarre venendo morsi da soggetti già infetti o semplicemente entrando in contatto con quelli.
Nei secoli dal Quattrocento al Seicento il fenomeno assunse proporzioni enormi: l'Europa fu colpita da vere e proprie epidemie di licantropismo. I paesi maggiormente colpiti furono la Francia e la Germania, e tra il 1520 ed il 1630 oltre trentamila persone vennero condannate e processate e condannate a morte. Molto spesso la licantropia veniva accomunata alla stregoneria, in quanto si credeva che durante i sabba, ossia gli incontri tra Satana e le streghe, queste assumessero forma animale. Sono numerosi gli antichi documenti che riportano aneddoti di streghe tramutatesi in lupi o in gatti, e la letteratura sul Mal di Luna è ricca di storie di streghe che per ottenere una trasformazione si strofinavano sul corpo balsami e unguenti, la cui composizione era a base di grasso umano che veniva sciolto facendolo bollire o friggendolo. Secondo le credenze popolari, però, esistevano anche altri modi per ottenere una metamorfosi: mangiare il cervello dell'animale in cui ci si voleva trasformare, indossare una cintura ricavata con la sua pelle, bere acqua dalle orme che lasciava nel terreno, recitare determinate formule magiche.
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